12
Ott

PitPharm in prima linea contro le infezioni intestinali e per la riduzione dell’impiego di antibiotici

Introduzione

Il tratto gastrointestinale è un ecosistema complesso che contiene un gran numero di microrganismi con diverse capacità metaboliche. Le interazioni tra questi microbi producono risposte sinergiche che spesso non possono essere previste studiando singolarmente le singole specie; le interazioni competitive e antagoniste limitano la crescita di alcuni membri, mentre l’attività metabolica combinata della comunità protegge dalle perturbazioni durante lo stress nutrizionale. Molte di queste dinamiche ecologiche sono mediate da metaboliti diffusibili, che possono agire come fonti di nutrienti, composti inibitori o molecole di segnalazione.

Particolarmente interessante è il fenomeno del “Cross Feeding”, cioè lo scambio di metaboliti, come le sostanze nutritive, tra diverse specie di microrganismi coabitanti nello stesso ambiente (es. tratto intestinale). Nel contesto del microbiota intestinale, la condivisione dei metaboliti può verificarsi anche tra ospite (es. suino) e batterio. Il “Cross feeding” non è esclusivo del microbioma intestinale e si verifica in molte, se non in tutte, le comunità naturali (Culp E.J. et al. 2023; Cell Host & Microbe 31(4), 485-49)

Tabella 1. Alcuni metaboliti “benefici” prodotti dal microbioma intestinale, loro funzioni biologiche e loro effetti sui suini. (Fonte: Vasquez R. et al. 2022, Gut microbiome-produced metabolites in pigs: a review on their biological functions and the influence of probiotics; J Anim Sci Technol. 2022 Jul; 64(4): 671–695)

La modulazione del microbiota intestinale e la salute del suino

La modulazione del microbiota intestinale può migliorare la crescita e promuovere la salute nei suini. La comunicazione tra l’ospite, la dieta e il microbiota intestinale può influenzare la salute dell’ospite, potenzialmente attraverso la produzione di diversi metaboliti con varie funzioni. Diversi studi sui suini hanno dimostrato l’importanza del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti nel migliorare le prestazioni di crescita e l’efficienza alimentare, alleviare lo stress e fornire protezione dagli agenti patogeni. L’uso dei probiotici è una delle strategie impiegate per migliorare il microbiota intestinale dei suini.

I probiotici sono microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite. I batteri lattici (LAB, Lactic Acid Bacteria), per la maggior parte rappresentati dai lactobacilli, e dai bifidobatteri sono i più comuni tipi di microrganismi probiotici, ma anche alcuni lieviti, bacilli (es. B. subtilis, enterococchi (Enterococcus faecium) e altri microrganismi vengono impiegati sia nell’uomo sia negli animali.

Si definisce, invece, prebiotico ogni sostanza presente nell’alimento che non viene assorbita dall’organismo, ma è utilizzata dalla flora intestinale. Si tratta nella grande maggioranza di carboidrati, in particolare oligosaccaridi, e tra questi i frutto-oligosaccaridi (conosciuti come FOS) risultano i prebiotici di maggiore interesse. I prebiotici favoriscono la crescita e l’attività dei probiotici.

Negli ultimi anni si è fatto largo anche l’impiego dei cosiddetti simbiotici. I simbiotici sono specialità medicinali o integratori alimentari che contengono sia probiotici sia prebiotici, che agiscono in sinergia. Infatti, l’impiego di queste “miscele” migliora la sopravvivenza dei microbi vivi somministrati e la loro colonizzazione intestinale, ed inoltre ne stimola selettivamente la crescita e l’attività (es. produzione di metaboliti “benefici”), promuovendo così il benessere dell’ospite (uomo o animale domestico).

Gut Lac

Gut Lac è un esempio di simbiotico, cioè di un’associazione di un probiotico, Enterococcus faecium, a un substrato di sostanze ad azione prebiotica.

Enterococcus è un genere di batteri lattacidi che normalmente colonizza l’intestino dei mammiferi, compreso l’uomo. Gli enterococchi sono tra i primi colonizzatori batterici dopo la nascita e sono in grado di proliferare sia nell’intestino crasso che in quello tenue. Allo stesso tempo, però, al genere Enterococcus, sia faecium sia faecalis, appartengono batteri altamente patogeni; dunque, risulta fondamentale selezionare quei ceppi che non presentano patogenicità potenziale ma solo benefici per la salute umana o animale. L’attività antagonista di alcuni ceppi selezionati di questo batterio si esplica contro streptococchi patogeni (es. S.agalactiae) alcuni batteri Gram-negativi (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Klebsiella pneumoniae) e altri microrganismi. L’attività antimicrobica è dovuta a diversi fattori, inclusa la produzione di acido lattico, che inibisce la crescita di batteri e virus sensibili, di alcuni enzimi e soprattutto di specifiche sostanze antimicrobiche denominate batteriocine, molecole di natura proteica prodotte da alcuni batteri con lo scopo di ostacolare la crescita di altri microrganismi nello stesso ambiente.

La combinazione di questo batterio con un substrato prebiotico, contenente diverse sostanze apportatrici di energia tra cui i frutto-oligosaccaridi (FOS), ha permesso di creare un prodotto simbiotico, presentato in forma di polvere dispersibile, che favorisce un migliore assorbimento dei nutrienti dal tratto digestivo e forma una barriera contro gli effetti negativi di batteri patogeni, virus e funghi. La vitamina C presente nel prodotto aumenta la resistenza naturale del suino alle infezioni ed esplica effetto antiossidante.

Composizione

  • materie prime per mangimi: destrosio, maltodestrina, frutto-oligosaccaridi, carbonato di sodio, prodotto del metabolismo di Corynebacterium glutamicum;
  • additivi per mangimi: Enterococcus faecium, betaina, vitamina C, niacinamide, calcio D-pantotenato.

 

Dosaggio nel suino:

150-200 g/1000 l di acqua o 1000 kg di mangime per 3-5 giorni (da ripetere eventualmente dopo pochi giorni).

 

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