19
Mar

Iper prolificità delle scrofe: gestione e management

Uno dei parametri di riferimento più utilizzati nei moderni allevamenti suinicoli è quello relativo alla produzione di suini svezzati, aspetto legato a doppio filo alle innovazioni genetiche diffuse al giorno d’oggi. Le scrofe iperprolifiche dunque sono molto diffuse, e occorre adottare una corretta strategia di management per gestire al meglio nidiate molto numerose. Se da un lato infatti questo aspetto porta ad un aumento della redditività aziendale, dall’altro occorrono attenzione e professionalità, per far sì che non si incorra in errori gestionali che possano compromettere quanto di buono fatto sin lì.

Il primo parametro da prendere in considerazione è la durata del parto, sensibilmente aumentata nel corso degli anni. Nel 2005 infatti, la durata media era di 166 minuti circa, mentre ad oggi siamo a 268 minuti di media. Fattori quali obesità, costipazione, sistema di stabulazione, dimensione della nidiata, numero di nati morti, uso di ossitocina e genetica possono influenzare questo dato, e va considerato che le conseguenze di parti prolungati e distocie (travagli anomali e difficoltosi) sono, molto spesso, negative per le scrofe. Quando si presentano anomalie infatti, l’ambiente uterino degli animali è decisamente più sensibile alla contaminazione da parte di agenti patogeni esterni. A ciò, si aggiungono ipertermia, diminuzione dell’appetito e del consumo di acqua.

Fortemente correlati al parto prolungato sono poi la dimensione della nidiata e i nati morti. È stato osservato infatti, in base a recenti studi, che scrofe con parto di durata superiore alle due ore hanno probabilità di insorgenza di nati morti due volte più alta rispetto ai capi con parto più breve. Ancora non è chiaro però se tale aspetto sia causa o conseguenza del parto lungo. È sicuro invece che le conseguenze della sofferenza fetale (causata da parto prolungato) implichino minor vitalità nei suinetti dopo la nascita, maggior probabilità di morte entro i tre giorni di vita per quelli nati cianotici e maggior inclinazione alla natimortalità per gli ultimi nati. Nonostante tutti gli sforzi che, nelle varie strutture, si stanno compiendo, in generale circa il 15% dei suinetti non sopravvive dalla nascita allo svezzamento.

Gli allevamenti iperprolifici potrebbero dover fare i conti con una riduzione dell’assunzione individuale di colostro da parte dei nuovi nati, a causa dell’aumento delle dimensioni delle nidiate. Occorre dunque adottare alcuni accorgimenti, per far sì che l’accesso alle mammelle e il consumo di colostro sia equilibrato per tutti.

Altro aspetto fondamentale è la cura delle scrofe soggette a parto impegnativo. Un aspetto, quest’ultimo, fisicamente provante per l’animale, che può soffrire di ipertermia e di riduzione dell’appetito, alle quali si può aggiungere anche la Ppds (sindrome da disgalassia post-partum), caratterizzata di insufficiente produzione di colostro e latte nei primi giorni dopo il parto. La longevità delle scrofe, in sostanza, può essere compromessa da una non corretta assistenza al parto. Ecco allora che assunzione di acqua, comfort e benessere della scrofa assumono, in queste circostanze, ancora più importanza.

Ridurre la durata del parto dunque implica diversi approcci, e anche in questo senso i prodotti Maberth possono fornire un aiuto preziosissimo per tutti gli allevatori. Una scrofa che arriva al momento del parto in forma fisica e con energie adeguate, è infatti un animale che avrà maggiore probabilità di non incorrere in complicazioni: la linea Mabesow, unitamente alle nostre formulazioni, razionamenti e indicazioni gestionali, preparano al meglio la scrofa prima e durante il parto. Ulmalix ad esempio è un ottimo antiossidante, antinfiammatorio e regolatore della temperatura corporea, in grado di aiutare la scrofa a sopportare meglio lo stresso ossidativo, particolarmente intenso nel momento del travaglio.

Le nuove linee genetiche sono strettamente correlate all’iperprolificità delle scrofe. Maberth, con il programma Mabesow, è in grado di intervenire con efficacia su più livelli. In primis condizionando il numero di nati, grazie all’attecchimento di più ovuli durante l’inseminazione, in secondo luogo regolando l’omogeneità dei suinetti nelle nidiate, grazie a interventi mirati sull’alimentazione a inizio gestazione. In ultimo, altro aspetto da non tralasciare, si riesce a garantire un’ottima montata lattea e una produzione continua di latte per tutto il periodo passato in sala parto. Condizioni, queste, che permettono una miglior crescita dei suinetti, garantendo loro un buono stato di salute.

Più suinetti nascono infatti, più vi saranno problemi legati alle dimensioni e alla debolezza di questi ultimi. I nostri consigli gestionali, uniti ai nostri prodotti, studiati per ogni situazione, aiutano gli allevatori ad aumentare la percentuale di sopravvivenza dei suinetti, con conseguenze più che positive sulla redditività aziendale. Da non dimenticare anche l’assistenza tecnica qualificata che Maberth è in grado di fornire nell’ambito della gestione delle sale parto con scrofe iperprolifiche. Competenza e qualità a 360° dunque, caratteristiche che Maberth difende e migliora ogni giorno, per fornire un servizio di livello sempre più alto ai propri clienti.

Vuoi conoscere il programma Mabesow? Per informazioni su tutti i prodotti delle linee Maberth, contattare il numero 0376/321803 o scrivere all’indirizzo mail info@maberth.it.