14
Set

Ammoniaca in allevamento, come ridurla?

Ammoniaca e suini.

La concentrazione di ammoniaca ambientale è troppo alta?
Scopri come ridurla e ristabilire il benessere degli animali!

Ammoniaca come si origina? 

L’ammoniaca si forma dalle sostanze azotate presenti nell’urina e nelle feci. Nell’urina, il 70-90% dell’azoto è rappresentato da urea. A causa della sua instabilità e della presenza dell’enzima ureasi nelle feci, con cui le urine vanno a mescolarsi, l’urea viene velocemente trasformata in ammoniaca e anidride carbonica, che si liberano nell’aria dei locali.
All’aumentare della temperatura ambientale e del pH, aumenta anche la liberazione di ammoniaca nell’aria.

 

Quali sono i rischi di un alto livello di ammoniaca nell’ambiente? 

L’esposizione dei suini a concentrazioni di ammoniaca ambientale superiori ai limiti ritenuti accettabili (viene considerata ottimale una concentrazione sotto 10 ppm) può portare a diversi problemi clinici, la cui gravità dipende dal livello di ammoniaca, dalla durata dell’esposizione, dalla presenza di altri contaminanti ambientali (come anidride carbonica, polveri, endotossine di origine batterica).
Ad essere colpite sono tutte le mucose esposte all’aria, in particolare la mucosa oculo-congiuntivale e quelle delle vie aeree superiori e inferiori. L’irritazione di queste mucose provoca segni clinici evidenti (irritazione oculare, starnuti, tosse) e favorisce la comparsa e l’aggravarsi di varie infezioni (quali rinite atrofica suina o polmonite enzootica).

Esistono evidenze scientifiche anche sulla riduzione dell’efficienza del sistema immunitario quando gli animali vivono in locali ad alta concentrazione di ammoniaca.

Tutti questi effetti riducono il livello di benessere degli animali, oltre a rischiare di creare problematiche anche nel personale aziendale. È stato dimostrato che livelli elevati di ammoniaca ambientale non solo peggiorano i parametri sanitari dell’allevamento (morbilità, mortalità), ma anche quelli produttivi (performance di crescita, conversione alimentare).

 

Quali sono quindi i modi per ridurre l’emissione di ammoniaca in porcilaia? 

1) Progettare i ricoveri in modo “intelligente”, combinando in modo corretto: tipo di pavimentazione, sistema di ventilazione/areazione, fosse di raccolta e sistemi di rimozione dei liquami;
2) Rimuovere più spesso le deiezioni dal pavimento pieno e dalle fosse di raccolta interne verso gli stoccaggi;
3) Ridurre il pH dei liquami;
4) Formulare il mangime ottimizzando l’utilizzo delle proteine, riducendo la percentuale proteica totale e integrandolo con singoli aminoacidi;
5) Migliorare la digeribilità delle proteine incluse nel mangime mediante trattamenti chimico-fisici (es. macinazione) o di tipo enzimatico;
6) Includere probiotici e/o enzimi nella dieta.

 

La nostra soluzione alimentare è il mangime MABEDIGEST:

Prodotto biotecnologico contenente metaboliti ed enzimi, derivanti da un processo di fermentazione controllato, condotto su un substrato di origine naturale, ad opera di specie batteriche selezionate appartenenti al genere Bacillus. L’elevata concentrazione di sostanze bioattive consente a MabeDigest di accelerare i processi di digestione della sostanza organica, contrastando le fermentazioni intestinali anomale. Tale azione inizia già nell’apparato digerente dell’animale e prosegue poi nell’ambiente tramite l’espulsione delle feci. Animali ed ambiente risultano quindi “biocondizionati” positivamente con notevoli benefici per entrambi:
Minor incidenza di turbe digestive e di fermentazioni intestinali anomale
Ridotta mortalità per torsione Intestinale
Miglioramento delle performance produttive (crescita, conversione alimentare)
Riduzione della concentrazione di ammoniaca nei locali di stabulazione dei suini
Diminuzione degli odori all’interno e all’esterno dei capannoni
Maggiore fluidità del liquame e svuotamento facilitato delle fosse di raccolta