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Nov

Fabbisogno energetico delle scrofe durante la fase di transizione

Fabbisogno energetico delle scrofe durante la fase di transizione

INTRODUZIONE
La produttività della scrofa è aumentata gradualmente negli ultimi 10 anni. Le scrofe hanno figliate più grandi e quindi una maggiore richiesta di energia. Con l’aumento delle dimensioni della figliata, la durata del parto è aumentata e la scrofa produce una maggiore quantità di colostro e latte. Una ricerca condotta in Danimarca mostra che il fabbisogno energetico giornaliero all’avvicinarsi del parto aumenta drasticamente ed è paragonabile a quello dei primi giorni di allattamento.

 

 

Figura 1. Fabbisogno energetico giornaliero delle scrofe durante l’ultima parte della gestazione, la transizione e la lattazione.

Traduzione del Grafico
Titolo: Fabbisogno giornaliero di alimento (1 FUscrofa ̴ 0,95 kg di mangime)
Incremento di calore (Efficienze<100%)
Utero, Feti, Crescita mammaria, Mantenimento (kg0,75)
Asse y: Fabbisogno energetico (FUscrofa/giorno)
Asse X: Gestazione, Parto, Lattazione
(Feyera & Theil, 2017)

 

 

PROCESSI FISIOLOGICI CHE RICHIEDONO ENERGIA
Tra il 5° giorno prima del parto e il 4° giorno dopo il parto, si verificano dei processi fisiologici importanti. Durante questo periodo l’energia serve per:
1. Costruire il “nido”
2. Le contrazioni uterino ed il parto
3. La produzione di colostro
4. La montata lattea
La costruzione del nido è un comportamento innato, che richiede molta energia a causa dell’attività “in piedi”. Le scrofe mostrano questo comportamento da uno o due giorni preparto fino a 2-4 ore prima del parto. L’aumento del fabbisogno energetico per la costruzione del nido è dovuto principalmente ad un aumento della produzione di calore (figura 1).
Le scrofe iper-prolifiche producono in media una figliata ≥16 suinetti, con una durata media del parto >300 minuti. Ciò significa che oltre la metà dei parti hanno durata che va oltre quella fisiologica. La maggior parte delle scrofe non mangiano (abbastanza) prima del parto e possono quindi ritrovarsi nella condizione di avere esaurito l’energia a propria disposizione verso la fine del parto. La principale fonte di energia utilizzata dall’utero durante il parto è il glucosio (80%), che la scrofa destina come priorità alle contrazioni uterine.
Le scrofe iper-prolifiche producono una media di 4.300 g di colostro. L’assorbimento di energia da parte delle mammelle, per la produzione del colostro, inizia circa 10 giorni prima del parto, anche se la secrezione del colostro avviene principalmente dopo la nascita del primo suinetto. Le principali fonti energetiche utilizzate per produzione di colostro e latte sono i trigliceridi, il glucosio acidi grassi non esterificati (NEFA).

FONTI ENERGETICHE IDONEE ALLE SCROFE DURANTE LA TRANSIZIONE
Le scrofe richiedono energia dalla dieta, altrimenti, si verificherà la mobilitazione del tessuto corporeo. L’Energia derivante dalla mobilitazione dei tessuti può essere utilizzata (in parte) solo per la produzione di colostro e latte, ma non per il parto. L’utero dipende dal glucosio, che può essere fornito solo dalla dieta. Ma, non tutta l’energia fornita con la dieta è adatta alla scrofa per l’espletamento del parto. L’amido fornisce alla scrofa energia “veloce”, contribuendo al mantenimento del livello di glucosio nel sangue (glicemia) per circa 5 ore. La fibra alimentare fermentescibile (polisaccaridi di origine non amidacea – dNSP) fornisce alla scrofa l’energia “di lunga durata” e contribuisce al mantenimento dell’energia nel sangue per almeno 24 ore.

GESTIONE ALIMENTARE DURANTE LA TRANSIZIONE
È necessaria una corretta gestione alimentare durante la fase di transizione (ultimi giorni prima del parto, giorno del parto e giorni immediatamente successivi al parto) per fornire alle scrofe sufficiente energia e garantire loro una transizione “morbida” senza problemi. La tabella 1 fornisce una sintesi degli aspetti gestionali dell’alimentazione per migliorare la transizione dalla gestazione all’allattamento.

Gestione dietetica e alimentare
Dieta Si raccomanda una dieta specifica di transizione. Le diete per la lattazione possono portare a una pressione troppo elevata a livello mammario e a una maggiore incidenza di stitichezza.
Quantità di mangime Raccomandazione per garantire un apporto energetico sufficiente.
Scrofe: min. 3,5 kg/giorno
Scrofette: min. 3,2 kg/giorno
Numero di pasti Minimo 3 al giorno per garantire livelli stabili di glucosio nel sangue.
Fonti di energia Per migliorare l’andamento del parto e la produzione di colostro è necessario almeno il 12% di dNSP. La fibra fermentescibile fornisce energia per almeno 24 ore ed evitare costipazione
Assunzione di acqua Fornire alle scrofe l’acqua in quantità sufficiente (≥ 25L/giorno) per assicurare un parto fisiologico senza problemi e una adeguata produzione di colostro.

Altri aspetti importanti da prendere in considerazione sono la condizione corporea (“Body Condition”) della scrofa al parto, la prevalenza della costipazione e le condizioni della mammella. Le scrofe non devono essere troppo grasse (seguire le raccomandazioni dell’azienda di genetica) e le feci deve avere una consistenza pastosa. Le scrofe grasse e/o costipate avranno una maggiore durata del parto un maggior rischio di complicanze durante e dopo il parto. L’edema mammario peggiorerà la qualità del colostro, aumenterà il rischio di mastite e potrebbe anche ridurre la facilità di accesso ai capezzoli da parte dei suinetti.