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Zero Zinco: Le strategie Maberth per il 2022

Il momento in cui verrà bandito l’ossido di zinco dalla UE si avvicina: in Maberth stiamo già studiando nuove ed efficaci strategie con gli allevatori, in modo da arrivare pronti a giugno 2022, quando entrerà in vigore il divieto.

Il nostro piano d’azione prevede un intervento su più fronti, perché agire su un solo aspetto (ad esempio aggiungendo alla dieta un solo tipo di additivo) non può funzionare: non esiste una singola sostanza in grado di sostituire l’impiego terapeutico dell’ossido di zinco!

Un’altra considerazione riguarda il fatto che non esiste un unico approccio corretto: le soluzioni da adottare per ridurre gradualmente l’impiego di ossido di zinco variano per ogni allevamento, in base alle sue particolari condizioni. Ci sono però dei fattori che valgono per tutte le realtà, come la presenza di personale adeguatamente formato.

Ecco allora le principali strategie che applicheremo insieme agli allevatori:

 

STRATEGIE ALIMENTARI

  1. Alimentare correttamente la scrofa: tra tutti i fattori che influiscono sull’impiego di ossido di zinco, il primo da considerare è la corretta alimentazione della scrofa. Infatti, questa comporta un’abbondante produzione di latte e quindi lo svezzamento di suinetti più pesanti, più omogenei e più sani.
  2. Somministrare ai suinetti mangimi sotto-scrofa, in modo da abituarli a nutrirsi non solo di latte. Lo svezzamento così è meno problematico, con una curva di assunzione alimentare senza oscillazioni e senza eccessi. Sono infatti questi eccessi alimentari a scatenare la diarrea post-svezzamento, perché spesso sono preceduti da momenti in cui invece i suinetti diminuiscono l’assunzione.
  3. Ridurre il tenore proteico totale durante la prima e la seconda fase alimentare (6-9 kg e 9-15 kg di peso dei suinetti), accompagnandolo con un’integrazione di singoli aminoacidi e con un’attenzione particolare al rapporto lisina/proteine totali. Questo approccio favorisce un minore rischio di diarrea osmotica, una minore produzione di ammoniaca e tanti altri importanti benefici!
  4. Evitare l’impiego di sostanze tamponanti nel mangime post-svezzamento, come il bicarbonato di sodio, perché il conseguente innalzamento del pH gastrico favorisce la colonizzazione batterica. Per evitare i danni alla mucosa gastrica (ulcere), bisogna agire piuttosto sulla curva di ingestione, evitando drastiche cadute dell’assunzione di mangime, che sono alla base delle lesioni allo stomaco.
  5. L’acidificazione dell’acqua è utilissima per eliminare gradualmente l’ossido di zinco, perché agisce su più livelli rispetto all’acidificazione del mangime. Inoltre acidifica il contenuto gastrointestinale già nelle primissime fasi del post-svezzamento, quando il suinetto non ha ancora ripreso a mangiare, ma ha già iniziato a bere.
  6. I probiotici (microrganismi vivi quali Lattobacilli) e i prebiotici (sostanze che ne favoriscono la vitalità e la moltiplicazione a livello intestinale) sono efficaci per normalizzare la flora microbica intestinale, sia subito dopo lo svezzamento, sia dopo che si è reso necessario intervenire con degli antibiotici, per cui, se non continuativamente, possono perlomeno essere impiegati al momento del bisogno o in modo ciclico.

 

STRATEGIE NON ALIMENTARI

  • Igiene ambientale: la pulizia e la disinfezione, insieme all’applicazione delle norme di biosicurezza, sono fondamentali per mantenere una bassa carica microbica e per ridurre il challenge dei suinetti da parte dei microrganismi patogeni;
  • Vaccinazioni: le vaccinazioni contro le infezioni in cui la trasmissione del patogeno avviene prevalentemente per via oro-fecale (in particolare diarrea post-svezzamento da coli, malattia degli edemi, salmonellosi, ileite da Lawsonia) vanno valutate caso per caso. Per decidere se vaccinare e con quale schema, andranno considerate la presenza, la gravità e la dinamica di diffusione dell’infezione in allevamento;
  • Management: fare attenzione alla densità degli animali, alle condizioni ambientali e all’accessibilità dell’alimento. In particolare, l’accessibilità dell’acqua deve considerare tutto il periodo di svezzamento: dai primi giorni (attenzione all’altezza dei succhiotti, al flusso d’acqua e alla similitudine con i dispositivi per la somministrazione che i suinetti hanno imparato a conoscere sotto-scrofa) fino alla fine dello svezzamento (quando i suinetti avranno raggiunto una mole anche 5 volte maggiore rispetto all’inizio, lo spazio individuale a disposizione per bere e mangiare deve essere comunque sufficiente).

 

Queste ed altre strategie sono alla base del nostro piano Zero Zinco per il 2022. Qualcuna ti ha interessato particolarmente? Contattaci per avere maggiori informazioni a riguardo!

Il nostro Servizio Tecnico è a tua disposizione per studiare insieme un piano d’intervento secondo le tue esigenze. Inizia ora il tuo percorso antibiotic free: eliminare l’ossido di zinco a giugno 2022 non sarà un problema!