08
Lug

10 consigli per affrontare lo stress termico nel suino

In questo articolo vi abbiamo parlato dello stress termico del suino, ovvero di quella situazione in cui l’organismo dei maiali fatica a mantenere la temperatura corporea entro i limiti fisiologici. Vi abbiamo spiegato anche le cause di questa problematica, raccontandovi di come il riscaldamento climatico degli ultimi decenni, insieme alla selezione genetica effettuata per incrementare la dimensione delle nidiate, abbia causato nei suini una diminuzione della tolleranza al calore.

Qui invece abbiamo parlato di tutte le conseguenze dello stress termico incontrollato nel suino, spiegandovi che le principali problematiche consistono nell’aumento del rischio di endotossiemia acuta, nella mancata o ritardata comparsa dell’estro, nei tassi di concepimento ridotti, nella riduzione della prolificità e della portata al parto nell’aumento della durata media dei parti nella minore produzione di latte, nella comparsa diarrea e nella riduzione della qualità dello sperma.

Consapevoli delle problematiche causate dallo stress termico nel suino, oggi vogliamo condividere con voi alcune indicazioni che potrebbero risultare utili durante il periodo estivo, per gestire al meglio i vostri animali in presenza di alte temperature.

 

I 10 principali consigli per affrontare lo stress da calore nei suini:

  1. Densità: se non è possibile rinfrescare o migliorare la ventilazione dell’ambiente, durante i periodi di caldo estremo è necessario ridurre la densità degli animali nei capannoni.
  2. Sistemi di rinfrescamento e di ventilazione: utilizzare irrigatori d’acqua, ventole di scarico e ventilatori a soffitto, per abbassare sia la temperatura corporea degli animali, sia la temperatura ambientale all’interno dei capannoni. Questi sistemi risultano fondamentali per ridurre lo stress da calore nei suini.
  3. Guasti: è importante verificare che tutte le unità di ventilazione interna funzionino correttamente, assicurandosi che eventuali problemi vengano sistemati immediatamente.
  4. Luce solare diretta: proteggere i maiali dalla luce solare diretta nei parchetti esterni, applicando tettoie o tende spesse, è essenziale per assicurare un minore impatto dello stress da calore sui suini.
  5. Pulizia: aumentare la frequenza delle operazioni di pulizia dei pavimenti può essere di grande aiuto in quanto i processi di decomposizione delle feci e delle urine rilasciano calore e umidità.
  6. Acqua: fornire acqua pulita e fresca (≤ 15°C) a volontà è uno dei punti più importanti per ridurre lo stress da calore nei suini. È fondamentale anche assicurarsi che ci sia pressione adeguata (non eccessivamente bassa o elevata) e che gli abbeveratoi (tazzette oppure succhiotti,) siano in numero sufficiente e facilmente accessibili, tenendo conto del numero e della taglia degli animali presenti.
  7. Alimentazione: distribuire il mangime in pasti più piccoli, somministrando il cibo al mattino presto e alla sera tardi, evitando le ore più calde, ne facilita l’ingestione e la digestione, contribuendo a migliorare le condizioni di benessere e le performance dei suini.
  8. Nutrizione: Nel formulare il mangime da somministrare ai suini nel periodo caldo, occorre tenere conto dei seguenti fattori:
  • è bene evitare gli eccessi di fibra, in quanto nell’intestino crasso essa andrà a stimolare la crescita di microrganismi che genereranno calore durante il processo di fermentazione;
  • è consigliato sostituire in parte l’amido con il grasso come fonte di energia, al fine di compensare la minore assunzione di mangime. Infatti, a parità di peso, il grasso mediamente apporta oltre il doppio di calorie ed è un ingrediente più digeribile che genera meno calore metabolico.
  • È ottimale abbassare la percentuale di proteine ​​grezze, soddisfacendo i fabbisogni mediante l’aggiunta di singoli aminoacidi.
  1. Manipolazione degli animali: nel periodo estivo è importante prestare attenzione al momento in cui si eseguono operazioni che comportano stress e/o movimentazione degli animali: le attività come le vaccinazioni vanno effettuate al mattino presto o alla sera, evitando assolutamente le ore più calde.
  2. Additivi (per l’acqua da bere e il mangime). All’aumentare della temperatura, aumenta la frequenza respiratoria dell’animale: una respirazione più veloce rimuove più anidride carbonica dal flusso sanguigno e ciò modifica il livello di pH del sangue, portando all’acidosi metabolica. Occorre quindi:
  • Tamponare il pH mediante il bicarbonato di sodio;
  • Somministrare microelementi (es. sali di potassio e di magnesio) per ripristinare l’equilibrio elettrolitico;
  • Contrastare i processi ossidativi indotti dalle elevate temperature e prevenire i danni cellulari, sia mediante l’impiego delle vitamine C ed E, preferibilmente associate a selenio, sia utilizzando composti di origine vegetale, tra cui quelli appartenenti alla famiglia dei polifenoli e alcuni oli essenziali che possiedono una spiccata azione antiossidante;
  • Proteggere l’organismo animale dai danni causati dalla disidratazione, dovuta alla mancanza di acqua e/o dall’elevata temperatura, impiegando la betaina.

 

Gli elementi da tenere in considerazione per ridurre lo stress termico del suino sono davvero numerosi, ed occorrono delle conoscenze approfondite in diversi ambiti, che vanno dalla fisiologia animale alla nutrizione, fino ai meccanismi di conduzione e dispersione del calore nell’ambiente. Ecco perché è importante affidarsi a professionisti del settore, che sanno definire una pianificazione degli interventi ad hoc, in modo da ridurre l’impatto negativo del caldo, tenendo conto delle tue esigenze e del benessere dei tuoi animali.

 

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